venerdì 8 settembre 2017

[Recensione] "La vita in due" di Nicholas Sparks

Cari Lettori,
oggi vi parlo del 20esimo romanzo scritto da Nicholas Sparks e che ho avuto modo di leggere in anteprima grazie alla Casa Editrice Sperling & Kupfer.


La vita in due
Nicholas Sparks




Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo: Rigido 19,90 € Ebook --,--
Pagine: 512
Terminato di leggere il: 02/09/2017

Trama: Seguii il loro sguardo e in quel momento pensai che London fosse la neonata più preziosa nella storia del mondo. Avremo una vita bellissima. Noi due. A trentaquattro anni, Russell Green ha tutto: una moglie fantastica, un'adorabile bambina di cinque anni, una carriera ben avviata e una casa elegante a Charlotte, in North Carolina. All'apparenza vive un sogno, ma sotto la superficie perfetta qualcosa comincia a incrinarsi. Nell'arco di pochi mesi, Russ si trova senza moglie né lavoro, solo con la figlia London e una realtà tutta da reinventare. E se quel viaggio all'inizio lo spaventa, ben presto il legame con London diventa indissolubile e dolcissimo, tanto da dargli una forza che non si aspettava. La forza di affrontare la fine di un matrimonio in cui aveva tanto creduto. Ma soprattutto la forza straordinaria di essere un padre solido e affidabile, capace di proteggere la sua bambina dalle conseguenze di un cambiamento tanto radicale. Alla paura iniziale, poco alla volta, si sostituisce la meraviglia di ritrovare dentro di sé le risorse che servono per fare il mestiere più difficile del mondo, il genitore. Russ scopre di saper amare in un modo nuovo, di quell'amore incondizionato che non deve chiedere ma solo offrire. E forse per questo potrà anche rimettersi in gioco con una donna alla quale dare tutto se stesso.

Recensione

Ormai mi conoscete benissimo e sapete altrettanto bene che uno dei miei punti deboli per eccellenza è proprio Nicholas Sparks. Inutile dirvi che, anche durante la lettura di questo romanzo che all'apparenza si era dimostrato ben diverso dagli altri, mi sono ritrovata in una valle di lacrime. Non c'è assolutamente niente da fare, in un modo o nell'altro mi devo mettere l'anima in pace perchè ogni volta che prendo in mano un suo romanzo va a finire che piango.

Come vi accennavo la storia è ben diversa da quelle che abbiamo letto fino ad ora. Il protagonista è Russell, un giovane di 34 anni al quale non manca nulla, ha esattamente tutto quello che si può desiderare a quell'età: una famiglia, una bambina e una carriera avviata e di un certo livello. Peccato che come al solito non è tutto oro quello che luccica. In breve tempo si accorge di essere in realtà insoddisfatto lavorativamente e così in pochissimo tempo decide di rimettersi in gioco e di aprire da solo un'agenzia pubblicitaria. E' proprio in quel momento che il suo mondo "perfetto" comincia a sgretolarsi e in un battito di ciglia perde tutto, lavoro e moglie, trovandosi costretto ad essere un papà single.

Il legame che Russell instaurerà con la deliziosa figlioletta London vi conquisterà completamente. Tutte quelle che erano le paure di Russell si annullano grazie alla presenza e alla forza di London, per la quale sono sicura che impazzirete. Ma non voglio dirvi altro, dovrete scoprirlo pagina dopo pagina!

Ora penserete: "E cosa c'è da piangere e disperarsi per un padre che riesce a conquistare il cuore della sua bambina?". Vi rispondo che effettivamente fino a più della metà del romanzo non c'era assolutamente nulla che potesse farmi piangere, è stato proseguendo con la lettura che mi sono trovata catapultata come in un'altra storia. Se prima il protagonista era Russell, ad un certo punto tutto viene indirizzato su sua sorella Marge, alla quale viene diagnosticato un tumore all'ultimo stadio.
Io dico, ma perchè rovinare un romanzo che ruota intorno al valore dei genitori, al legame incondizionato che si crea tra genitori e figli, mettendo dentro la storia della sorella malata???
Sembra proprio che l'autore non possa fare a meno di inserire queste storie obiettivamente tristi all'interno dei suoi romanzi. E mi domando ancora perchè?

Nonostante il romanzo sia scritto bene, con un linguaggio semplice e molto scorrevole, ammetto di non aver per niente gradito questa seconda parte del libro che mi è sembrata inserita a forza e che si è allontanata, e non poco, dal tema centrale dell'intera storia. Cosa pensava l'autore? Che non sarebbe riuscito a conquistare i lettori senza inserire una buona dose di malattia e tristezza all'interno del romanzo? Non so, sono rimasta un po' perplessa.

Sicuramente è un romanzo da leggere però, diciamo che per festeggiare il ventennale, mi aspettavo qualcosa di più o almeno con un risvolto meno triste che lascia un sacco di amaro in bocca, a mio parere non necessario!

Sono curiosa di sapere se l'avete letto e naturalmente cosa ne pensate!

Buona Lettura!
N.

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